Rifondazione Comunista aderisce all’appello che decine di associazioni cattoliche hanno lanciato per chiedere “a voce alta” a Parlamento e Governo la firma e ratifica da parte dell’Italia del Trattato Onu per la Proibizione delle Armi Nucleari (TPAN).
Aderiamo all’appello affinché l’Italia, firmando e ratificando il trattato, si liberi delle decine di testate statunitensi immagazzinate a Ghedi (Brescia) ed Aviano (Pordenone) e cessi di addestrare i propri piloti militari al bombardamento nucleare uscendo dal programma “Nuclear Sharing” della Nato.
Secondo un sondaggio Grennpeace-Ipsos dello scorso ottobre l’80% degli/delle italiani/e chiede esattamente questo. Governo e Parlamento se ne facciano una ragione ed agiscano di conseguenza.
Il nostro Paese ha già accumulato pesantissime responsabilità di guerra dirette ed indirette negli ultimi trent’anni di belligeranza e non ha certo bisogno, con l’acquisto di 90 cacciabombardieri F-35 per una spesa complessiva di 14 miliardi di euro, di aggiornare le sue capacità di lanciare un’offensiva atomica ponendosi come avamposto di una possibile guerra termonucleare.
La battaglia per esigere la rimozione degli ordigni nucleari statunitensi e l’uscita dell’Italia dalla Nato diventa quindi centrale per una ricollocazione strategica del nostro Paese all’insegna della neutralità, della distensione, del disarmo e della cooperazione.
Mai come ora, con una crisi socio-sanitaria epocale che si somma a quella ambientale, Il mondo intero ha urgente bisogno di giustizia sociale, pace e solidarietà tra i popoli.
Marco Consolo, resp. area Esteri e Pace
Gregorio Piccin, resp. dipartimento Pace
Rifondazione Comunista – Sinistra Europea