Il 9 Maggio si festeggia l’Europa, la sua nascita e i suoi valori.

Quei valori di pace e cooperazione che hanno sancito mai più guerre e orrori tra i popoli che uscivano distrutti e affamati dalla Seconda Guerra mondiale ma dialogo e solidarietà.

Valori che ci hanno portato ad essere da profughi e rifugiati a cittadine e cittadini liberi di muoverci, di prosperare e costruire un futuro migliore per le successive generazioni.

Oggi un popolo di persecutori.

Dal 2004 L’Europa ha un corpo di polizia creato ad hoc per controllare e gestire le frontiere esterne dello spazio Schengen: l’Agenzia FRONTEX.

Ogni giorno centinaia di rifugiati sono respinti o muoiono alle frontiere: il Mediterraneo è diventato la fossa comune per migliaia di migranti lasciati alla deriva dai trafficanti, nel “mare nostro” naufragi e respingimenti in Libia sono all’ordine del giorno; sulla rotta balcanica le testimonianze di morti e violenze di polizia non si contano più; a Ceuta a Melilla, tra Marocco e Spagna, si continuano a respingere centinaia di uomini, donne e bambini. Sulla rotta atlantica verso le Canarie negli ultimi 16 mesi sono morte più di 2.000 persone.

Tutto sotto le potenti lenti dei cannocchiali, degli elicotteri e dei droni di Frontex, presente anche nei voli di rimpatrio di centinaia di persone che non sono mai riuscite a fare richiesta di asilo. Respingimenti di massa e deportazioni, militarizzazione dei confini, stigmatizzazione dei rifugiati come nemici da cui difendersi: sono questi oggi i valori che uniscono i cittadini europei?

A quanto pare sì: da un budget iniziale di 2,1 milioni di euro fornito dall’Unione Europea per controllare le frontiere, siamo passati a 6,3 milioni di euro nel 2005 a 333 milioni nel 2019, a 1,1 miliardi quest’anno fino a 1,9 miliardi nel 2025 (fonte Il sole 24 ore).

Quante vite potevano e potrebbero essere salvate con questi soldi?

Ma il senso del macabro che ormai salda i confini d’Europa non finisce qui.

Frontex, per festeggiare la fondazione della Comunità europea e “cogliere questa occasione per mostrare come le persone di tutta Europa lavorano insieme alle frontiere esterne dell’UE a vantaggio dei cittadini europei”, ha pensato bene di indire un concorso fotografico i cui vincitori saranno premiati proprio il 9 Maggio, festa dell’Europa.

Nelle linee guida del concorso si legge che “La competizione è aperta a chiunque partecipi ad un’operazione o attività di Frontex con foto inerenti a tre categorie: 1. Cooperazione con le autorità nazionali; 2. Paesaggi frontalieri; 3. Un aiuto alla frontiera”.

Così cinico da sembrare un falso e invece è tutto vero: https://www.facebook.com/frontex/posts/1091755091318658

Purtroppo, conosciamo bene la realtà di quel lavoro comune pagato con i soldi di cittadine e cittadini europei, spesso ignari: è una realtà fatta di donne e di uomini che vengono riportati nelle celle di tortura libica, che muoiono nei ghiacci delle montagne bosniache, bastonati dalla polizia e sbranati dai cani, che muoiono appesi sulle reti di Ceuta. Un orrore senza fine che si vuole edulcorare o peggio esaltare con un concorso fotografico.

E’ così che vogliamo festeggiare l’Europa?

Incoraggiando i civili a pattugliare i confini con le macchinette fotografiche (cooperazione con le autorità nazionali)? Facendo passare il dramma che si consuma alle frontiere come una gita di piacere (paesaggi frontalieri)? Sostituendo i valori di solidarietà e cooperazione tra i popoli con l’esaltazione di operazioni militari (un aiuto alla frontiera)?

Vogliamo che i popoli della comunità europea facciano cordone con tutte le persone migranti e dicano chiaramente a FRONTEX e alle Istituzioni che la finanziano: “Vogliamo un’Europa rispettosa dei diritti umani, solidale e aperta all’accoglienza!”

Il 9 maggio fai sentire la tua voce: tagga @Frontex su Twitter e Facebook, condividendo questo testo:

Siamo europei, siamo nipoti e pronipoti di profughi e rifugiati, rinneghiamo e denunciamo la violazione dei diritti umani che l’Europa infligge alle frontiere ai rifugiati di altri Paesi. NON VOGLIAMO ESSERE COMPLICI DI QUESTO ORRORE.

Condividi questa lettera aperta sul tuo blog o sul tuo sito, partecipa alla campagna #EUROPEDAY #NOFRONTEX sui social, manda una email a frontex@frontex.europa.eu

Primi Firmatari:

LasciateCIEntrare

Pensare Migrante

Rete Antirazzista Catanese

CarovaneMigranti

Melting Pot

Accoglienza ControVento

Ongi Etorri Errefuxiatuak