Il Codice Internazionale che protegge in tutto il mondo l’allattamento materno dalle interferenze commerciali, nato nel 1981, compie oggi 40 anni

Gli studi continuano a comprovare la superiorità del latte materno su qualunque altro sostituto.

l’OMS raccomanda l’allattamento materno senza alcun’altra integrazione nei primi 6 mesi di vita.

Il codice consta di 11 articoli che sono stati via via aggiornati in base alle risoluzioni dell’OMS che hanno chiarito punti controversi continuano a dimostrare che il latte materno è migliore di qualsiasi formula artificiale ultra-processata.

Inoltre l’impatto ambientale del latte materno è praticamente nullo, molto diverso da quello provocato dalle formule ultra-processate.

Ibifan (International Baby Food Action Network) Italia, per festeggiare il 40° dalla nascita del codice ha aggiornato la propria pubblicazione “Il codice Violato”, scaricabile dal loro sito.

Ibifan opera in circa 200 paesi nel mondo, Ibifan Italia è un’ODV (Organizzazione di volontariato) che si occupa di promuovere in Italia l’allattamento al seno materno in base agli standard scientifici mondiali: perché il libro s’intitola “Il codice Violato”?

Forse questo stralcio nel loro articolo celebrativo dei 40 anni ci dà qualche idea:

Il Codice Internazionale è stato approvato dall’OMS come standard minimo universale, ma le ditte lo violano sistematicamente con strategie di marketing che minano la fiducia delle donne nella propria capacità di allattare, tenendo in piedi un business che si aggira sui 70 miliardi di dollari l’anno, fatturato in crescita esponenziale soprattutto sul mercato cinese.

Nel Codice Internazionale si stabilisce che il materiale informativo e didattico relativo all’alimentazione dei neonati e dei bambini fino a 3 anni debba riportare informazioni chiare sui benefici e la superiorità dell’allattamento.

Inoltre, i prodotti su cui si applica il Codice Internazionale non dovrebbero essere pubblicizzati al pubblico; produttori e distributori non dovrebbero fornire, direttamente o indirettamente, campioni omaggio; è vietata la pubblicità nei punti vendita, l’impiego di espedienti promozionali quali esposizioni speciali, buoni sconto, premi, offerte promozionali finalizzate a indurne l’acquisto, e il personale addetto al marketing non dovrebbe stabilire contatti diretti o indiretti, con funzioni educative, con donne in gravidanza o madri di lattanti e bambini. 

Infine, il Codice Internazionale proibisce la sponsorizzazione, da parte di produttori e distributori di sostituti del latte materno, di eventi congressuali e formativi organizzati dalle associazioni professionali, a cominciare da quelle pediatriche.

Perché occorre un attento monitoraggio affinché il codice non venga violato?

Ancora oggi l’allattamento potrebbe salvare la vita di 830.000 bambini sotto i 5 anni, ogni anno, nel mondo. Si calcola che il 22% dei decessi neonatali potrebbero essere evitati se le donne potessero attaccare al seno i propri bambini entro la prima ora dopo la nascita (un neonato che riceve latte materno entro 1 ora dalla nascita ha circa il triplo di probabilità di sopravvivere rispetto a uno allattato il giorno successivo al parto).

Nei paesi più poveri, i bambini alimentati con formula (spesso troppo diluita per far durare di più le costose confezioni, sciolta in acqua non potabilizzata e somministrata in biberon non sterilizzati) hanno una probabilità 15 volte maggiore di morire di polmonite e 11 volte maggiore di morire di diarrea rispetto a quelli che sono allattati esclusivamente nei primi 6 mesi di vita.”

In pratica Ibifan si preoccupa dei nostri piccini,  preservando loro preserviamo anche il nostro ambiente da un “assalto”, peraltro molto redditizio per le multinazionali, che è impattante sull’ambiente:

Ogni madre che allatta i propri bambini per i primi sei mesi evita l’emissione in atmosfera di un quantitativo di CO2 che va da 95 a 153 kg. Se solo tutte le madri nel Regno Unito seguissero le linee guida governative sull’allattamento, potrebbero risparmiare all’ambiente un tasso di inquinamento pari a quello prodotto da circa 77.000 auto”

Come sempre l’approccio intersezionale è il migliore: preservare i nostri bambini dando loro il miglior nutrimento a impatto zero preserverà l’ambiente per il futuro, garantendo loro una vita più sana in prospettiva anche a lungo termine.

Consigliamo quindi una lettura al sito di Ibifan Italia.