Processo per i dieci morti di amianto del Teatro alla Scala: presidio domani, venerdì 30 aprile, dalle 9,30, davanti al Tribunale. I comitati dei lavoratori e le associazioni: “Aspettiamo giustizia per questa strage spaventosa di lavoratori, tecnici, artisti, cantanti e musicisti.”

Ci saranno i familiari delle vittime, gli amici e i compagni di lavoro e i rappresentanti delle associazioni, parti civili nel processo, domani mattina, venerdì 30 aprile dalle 9,30 in presidio davanti al Tribunale di Milano per l’ultima udienza del processo contro i responsabili delle morti d’amianto al Teatro alla Scala, uno dei più importanti teatri del mondo, ma l’unico di cui si abbia notizia di una tale tragedia.

“Una strage insopportabile di lavoratori, artisti, musicisti, cantanti e tecnici, che purtroppo continua e per cui chiediamo giustizia, con condanne giuste e severe per i responsabili”, ha dichiarato Fulvio Aurora, responsabile delle vertenze giudiziarie di Medicina Democratica e AIEA, Associazione Italiana Esposti Amianto, che saranno presenti insieme al Comitato Ambiente Salute Teatro alla Scala, al Comitato per la difesa della Salute nei luoghi di lavoro e nel territorio e al CUB info e spettacolo.

Sono quattro in tutto gli imputati per la morte di dieci persone – lavoratori, tecnici, artisti, cantanti e musicisti – perché uno degli imputati nel frattempo è deceduto. L’amianto era in tutti gli ambienti, respirato per decenni non solo da chi ci ha lavorato, ma anche dal pubblico e dai frequentatori, ignari della presenza di questo micidiale killer. Tutto è stato ampiamente documentato dalle parti civili nelle fasi processuali e con lo stesso dossier presentato un anno fa dal Comitato Ambiente e Salute del Teatro alla Scala. Nel dossier si denunciava l’assenza di informazioni sui rischi per la salute, la mancanza di dispositivi di protezione, condizioni di lavoro non rispettose delle norme di sicurezza, gravissimi ritardi nelle bonifiche, spesso realizzate solo dopo le denunce dei lavoratori.

“Da questo processo – ha sottolineato Fulvio Aurora – può venire un segnale importante, anche per l’alto valore simbolico del luogo, con un’inversione di tendenza rispetto ad altri processi per morti da amianto nei luoghi di lavoro, finiti con l’assoluzione dei responsabili. Ci auguriamo che questo possa essere anche l’occasione per attuare un piano cittadino di bonifica complessiva dell’amianto”.

Per info.

Carmìna Conte, cell 393 1377616

Fulvio Aurora, cell 339 2516050