Il presidente del Consiglio Latinoamericano degli Esperti Elettorali (CEELA), Nicanor Moscoso, ha evidenziato che l’accompagnamento da lui effettuato al sistema di voto venezuelano nelle due esercitazioni svolte dal Consiglio Elettorale Nazionale (CNE), per verificare la garanzia di trasparenza e di affidabilità per le elezioni parlamentari del 6 dicembre 2020, ha avuto successo.

Moscoso ha espresso la sua soddisfazione nel vedere la massiccia partecipazione dei venezuelani a questa seconda simulazione elettorale, mentre il capo tecnico del CEELA, Guillermo Reyes, ha applaudito alla massiccia partecipazione dei venezuelani, i quali hanno mostrato un’ottima familiarizzazione con le nuove macchine per il voto. Moscoso e Reyes hanno applaudito a tutte le misure di biosicurezza attuate dal Consejo Nacional Electoral (CNE) eseguite in tutti i centri di voto per la protezione e la prevenzione di tutti i venezuelani.

Ma come funziona il sistema elettorale venezuelano? La scheda elettorale non esiste in Venezuela perché l’elettore si presenta al seggio con il documento elettronico (che contiene i parametri biometrici, l’impronta digitale) e il documento viene letto dalla macchina elettorale mentre l’elettore si sottopone alla lettura della propria impronta digitale. Il controllo quindi serve per evitare che l’elettore voti al posto di un altro. Se i due parametri coincidono e l’elettore è il possessore del documento, può votare, altrimenti viene arrestato per irregolarità come succede in tutti i paesi democratici. Dopo essere stato identificato, l’elettore si avvicina allo schermo digitale, che solo lui vede ovviamente, e vota. In seguito dalla macchina elettorale esce un fogliettino con il voto stampato, insieme alla data e all’orario, anche se bianco o nullo. L’elettore legge il foglietto, controlla che sia tutto giusto, lo piega e lo inserisce nell’urna. A fine giornata si contano i voti elettronici ed in 15 minuti si inviano i dati elettronicamente. In seguito inizia lo spoglio manuale dei foglietti dentro l’urna e i voti dei foglietti devono coincidere coi voti elettronici. In questi 21 anni di Rivoluzione Bolivariana, da Chavez a Maduro, si sono tenute circa 20 elezioni parlamentari, presidenziali e referendum che hanno visto la partecipazione di osservatori internazionali sia volontari sia dell’ONU. Ad oggi, nel 100% dei seggi tutti i voti hanno sempre coinciso. È fondamentare sottolineare che il Venezuela è l’unico Paese al mondo ad avere il voto elettronico con riconteggio manuale, ovvero un sistema di scrutini completamente automatizzato che rende impossibile qualsiasi broglio. “È il sistema elettorale migliore del mondo tra quelli che abbiamo visionato” ha detto la Fondazione Carter[1] dopo aver visto ed analizzato circa 100 processi elettorali.

Il presidente Moscoso ha dichiarato: “Chiediamo a tutti i venezuelani di partecipare alle prossime elezioni per votare, poiché tutte le organizzazioni politiche ci hanno detto che il sistema di voto è estremamente affidabile, e ciò che resta è che i venezuelani eleggano il loro nuovo Parlamento in modo che continuino in una vena di progresso e benessere per il Paese”.

 

[1] https://actualidad.rt.com/actualidad/view/54145-jimmy-carter-sistema-electoral-venezolano-mejor-mundo