Petizione on-line lanciata dalla Fondazione di comunità Porta Palazzo

Oggi, in Piemonte c’è una legge di cui dovremmo essere fieri, per la quale è legale che delle persone si guadagnino da vivere, per sé e per le proprie famiglie, con un lavoro.

Un lavoro dignitoso, che evita di far entrare le persone che lo fanno nei circuiti dell’assistenza sociale.

Un lavoro che consente a quelli che comprano di poter disporre di beni di uso comune, carrozzine, vestiti, scarpe, piatti, letti, tavoli, bicchieri, giocattoli e molto altro, a prezzi compatibili con i soldi nelle loro tasche.

Un lavoro con un profondo valore ecologico ed etico, contro lo spreco e il consumismo fine a se stesso, che recupera oggetti destinati alle discariche, e dona loro una seconda, terza vita.

Un lavoro con regole, che consente ai raccoglitori/espositori di pagare al Comune l’utilizzo del suolo pubblico, il servizio di pulizia e l’organizzazione del mercato.

Domani, in Piemonte, un assessore regionale vorrebbe che, con un semplice tratto di penna, questo lavoro diventasse illegale, motivando la sua richiesta con supposti problemi di sicurezza e di degrado per i residenti.

A noi non sembra un problema di sicurezza un luogo allegro e vivace di incontro come lo è questo mercato. Piuttosto lo è uno scenario di sempre maggiore incertezza economica.

Non crediamo sia fonte di degrado un luogo in cui si incontrano persone diverse, italiani e non, poveri e non. Invece lo è una politica che non dà dignità al riuso, non dà valore a integrazione e incontro e non affronta le crescenti diseguaglianze.

Chi ha visto e vissuto il mercato svolgersi sa che non ci sono problemi di sicurezza e di degrado. Non c’erano quando era il cuore del Balon, lo è tanto meno oggi, purtroppo relegato in periferia e lontano dai residenti.

È chiaro che non esiste alcun valido motivo per la proposta dell’assessore.

Nel video dell’intervista ad un giornale locale, alla domande del giornalista su possibili problemi di ordine pubblico in seguito alla chiusura l’assessore risponde che questo è compito delle forze dell’ordine e a quella sul mancato guadagno degli espositori, che il sostegno al reddito non è compito della regione. Vorrebbe che altri si occupassero dei problemi che lui intende creare.

Qualcuno sostiene sia il bisogno di visibilità in vista della campagna elettorale per l’elezione del prossimo sindaco, qualcuno la semplice stupidità e pochezza.

Comunque sia, inconsistente o strumentale, questa proposta deve essere fermamente respinta. 

La città che vogliamo, è una città che non nasconde e ghettizza la povertà e i più deboli, ma che anzi offre loro spazi e strumenti di emancipazione. Anche per questo molti di noi si sono opposti allo spostamento del Libero Scambio da Porta Palazzo.

Rivolgiamo quindi un appello a tutte le realtà responsabili, cittadini, associazioni, forze politiche perché ognuno per la sua parte, sul piano sociale, politico e amministrativo si opponga a questa decisione sbagliata, ingiusta e dannosa per tutti.