LasciateCIEentrare, denuncia un altro grave fatto al CPR di Gradisca d’Isonzo (GR) tristemente noto tra le altre cose, per la morte di Vakhtang Enukidze.

Non è la prima volta in cui nel CPR di Gradisca d’Isonzo avvengono fatti molto gravi.

Continua la grave opacità che circonda questo sistema detentivo, in cui le persone detenute vengono chiamate “ospiti” o “trattenuti”dalla burocrazia e dalle Istituzioni, qualcosa di molto più significativo di una semplice vomitevole ipocrisia: i CPR sono fuori dall’ordinamento detentivo e sono a tutti gli effetti “carceri” private, gestite da società a scopo di lucro.

Ricordiamo che le persone che di fatto vengono “detenute” all’interno dei CPR hanno la sola colpa di essere senza documenti, vengono private della libertà personale semplicemente in attesa di essere rimpatriate.

Il clima di “segretezza” che circonda questo sistema detentivo è ormai paradossale, ricordiamo che a seguito di una circolare le direzioni dei CPR hanno attualmente facoltà di sequestrare i telefonini di proprietà dei migranti (prima di questa misura veniva loro spaccata la telecamera incorporata), problema di cui abbiamo parlato in questa intervista con la Garante Monica Cristina Gallo .

Appare evidente la preoccupazione da parte degli Organi competenti: dal CPR non devono uscire né immagini né notizie.

Quindi l’opacità sembra di gran lunga preferita al rischio che si diffondano notizie di qualunque tipo e oggettivamente non controllabili sulle condizioni di vita dei detenuti… pardon, trattenuti.

Forse il gioco è proprio questo? ciò che non è controllabile non esiste? Non è così, le notizie filtrano, le persone che cadono in quei “gironi infernali” finiscono in pronto soccorso, quando muoiono si provvede a rimpatriare in tutta fretta la totalità dei testimoni.

Questi fatti pesano più dei macigni.

Nuovo tentato suicidio al cpr di Gradisca. La persona non risponde. Abbiamo bisogno di capire cosa sta succedendo.

Aveva più volte chiesto coperte. Lamentava il freddo in un luogo con finestre rotte e senza porte.

Chiedeva Di poter farsi la doccia. Chiedeva di avere vestiti puliti che la polizia glieli aveva strappati. Chiedeva Di essere trattato con dignità.

Picchiato all’accesso. Vulnerabile. Nessuna risposta solo umiliazioni.

Intorno a lui adesso militari e polizia.

R. resisti

Fonte: LasciateCIEntrare