Continuano ad arrivarci pessime notizie dall’hotspot di Lampedusa. Le storie si ripetono: bagni rotti, impianti devastati, impossibilità di fare anche una semplice doccia. Permane la condizione di mancato accesso al diritto di asilo. Ai migranti vengono fatto firmare fogli di cui non comprendono il senso. Si parla tanto di prevenzione dal virus ma ognuno delle persone recluse a Lampedusa porta la stessa mascherina per oltre 20 giorni.

Diverse persone sono agli arresti domiciliari perché disperati dopo essere arrivati qui  per la seconda o per la terza volta. Nessuno ricorda loro che hanno diritto alla difesa, così durante sedute di video udienza vengono convalidati arresti senza appello. Senza neppure ascoltare le persone. Qualche giorno fa è stato ferito per morso da un cane uno dei bambini del centro. Per fortuna sta bene.

Le persone dormono in stanze sovraffollate in 20, 25 persone. Tra loro diversi minori non accompagnati, anch’essi lì da oltre 25 giorni.

C’è chi sta nell’hotspot da oltre 30 giorni, in una situazione giornaliera di trattamento inumano e degradante. Molti sono tunisini che dopo questo trattamento disumano, saranno salutati con un foglio di via, se gli va bene. Oppure avviati ad un cpr e poi al rimpatrio forzato. Un gioco al massacro sulla pelle dei più fragili.

Un gioco crudele di chi governa questo Paese e continua a rendersi colpevole di abusi e trattamenti disumani.

Yasmine Accardo

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