La Biblioteca delle Donne UDI Palermo rilancia la petizione che avevamo già pubblicato nel Bloc news -12#PalermoInMovimento, rubrica della contro-narrazione sociale, alla luce della sentenza emessa lunedì scorso nei confronti di Dana Lauriola che aggiunge altri 10 giorni di carcerazione alla pena che sta espiando dopo che le sono state rifiutate le misure alternative: “Il Tribunale di Torino ha emesso il 12 ottobre una nuova condanna a Dana – scrive l’Udipalermo – che aggiunge ulteriori giorni di detenzione, anche in questo caso con riferimento al fatto di avere spiegato al megafono le ragioni della protesta durante una manifestazione No Tav svoltasi nel 2013 davanti al Palagiustizia e per aver criticato il comportamento della polizia”.

Anche dal movimento NoTav la vicenda è stata commentata, mettendo in evidenza che v’è in atto «una vera e propria crociata “ad personam” contro gli appartenenti ad un movimento che non si arrende dopo 30 anni e che evidentemente va sconfitto, colpendoci uno per uno… La vicenda giudiziaria di Dana invece continua ad essere ancora una volta scandalosa, perché ci chiediamo come sia possibile che debba scontare in carcere condanne gonfiate ad arte, per il solo fatto di aver osato parlare e criticare l’ennesima ingiustizia».

In effetti il caso giudiziario di Dana Lauriola, dopo quella di Nicoletta Dosio, è davvero singolare, tanto da avere richiamato l’attenzione anche di Amnesty International che ha espresso solidarietà a Dana per l’ingiusta condanna: “Esprimere il proprio dissenso pacificamente – ha dichiarato il portavoce di Amnesty International Italia, Riccardo Noury – non può essere punito con il carcere. L’arresto di Dana è emblematico del clima di criminalizzazione del diritto alla libertà d’espressione e di manifestazione non violenta, garantiti dalla Costituzione e da diversi meccanismi internazionali“.

Con altrettanta decisione s’è espressa anche l’Associazione Nazionale Giuristi Democratici con una durissima critica nei confronti dell’autorità giudiziaria torinese, in merito al provvedimento penale posto in essere contro l’attivista NoTav: “Non possiamo che protestare vivamente contro provvedimenti di questo tenore”. Così hanno commentato in una loro nota i Giuristi Democratici, spingendosi fino al punto di chiedere “che la magistratura, soprattutto torinese, comprenda le ragioni della protesta e del dissenso sociale ed adegui le pene, quando le responsabilità siano accertate, in considerazione delle motivazioni sociali alla base dei comportamenti che le hanno determinate, tornando a considerare la pena un istituto volto alla rieducazione e al reinserimento sociale del condannato, come disposto dall’articolo 27 della Costituzione ed a rammentare il principio di concreta offensività della condotta, almeno in collegamento con la residua pericolosità del condannato. Principi che nel caso di Dana Lauriola non appaiono minimamente rispettati” (www.giuristidemocratici.it).

Anche sul fronte politico si sono espresse posizioni alquanto critiche nei confronti della Magistratura torinese. Così ha commentato la consigliere regionale M5S Francesca Frediani, riportata sulle pagine della cronaca locale all’indomani della pena aggiuntiva: “Piuttosto che niente aggiungono alcuni giorni alla condanna di Dana. Io non ho più parole. Spero solo che si ristabilisca il senso della misura”.

Per aderire alla petizione UDIPALERMO si può firmare a questo link: