Milano, 19 settembre, era annunciato da luglio, da quando il centro sociale Torchiera aveva avuto sentore di sgombero dopo 27 anni!!

Intorno a questo storica cascina, a suo tempo abbandonata e da molti anni centro vivo a due passi dai morti (vedi cimitero maggiore), si erano raccolte nelle ultime settimane diversi centri sociali, non solo di Milano, sotto minaccia di sgombero e molte altre realtà di movimento.

Un universo frastagliato, ricco di differenze, ma che aveva trovato qualcosa in comune. Oggi, vietata la parata come avrebbero voluto, si sono riversati in due piazze in sequenza, nel caldo milanese. 4 ore piene di tutto, interventi, musica, letture, ma anche corpi in movimento, giochi, “quizzoni”. Un misto di serietà e sberleffo a un potere che è quello che ha trasformato Milano in una “macchina che non poteva fermarsi”.

Invece Milano sette mesi fa si è fermata, anzi, ha inchiodato. La maggior parte di noi si è serrata in casa, attonita o atterrita.

Qualcuno, tra i giovani, proprio perché avevano quei punti di riferimento che erano i loro centri sociali, si è attivato e così sono nate decine di Brigate. Ecco come quei centri hanno dimostrato la loro vitalità, la loro concretezza.

Chi è passato da Piazza Castello e dall’Arco della Pace era sicuramente incuriosito da saltimbanchi, Banda degli Ottoni, carrozzelle messe in piazza per provarle, un enorme palombaro, una gigantesca madonna scandalizzata e altro ancora. Fino a 10 o 20 anni fa qualcuno vedendoli avrebbe detto bonariamente: “Ma dai, in fondo non fanno male a nessuno… E lasciateli lì, no?”

Oggi è diverso: “Questi centri fanno bene” e non credo ci sia da vergognarsi a dirlo. Uniscono la denuncia a una pratica di solidarietà, le lotte agli aiuti concreti. Sgomberi, minacce di sgomberi: oggi qualcuno avrebbe potuto temere qualcosa, vista la tensione.

Nulla di tutto ciò. Un giovane di Monza (se non vado errato) racconta come sono stati sgomberati almeno 10 volte e ogni volta sono tornati.

In serata, poi, tutti ai giardini di piazzale Baiamonti, che vanno difesi, e domani chi può alla biciclettata che le due anziane e simpatiche signore venute da Peschiera Borromeo hanno presentato sotto il sole.

Una giornata di resistenza ferma, ma col sorriso.