Raphy ha recentemente cantato nei centri per richiedenti asilo. Toccato da certe testimonianze, vi ha ritrovato le origini della sua stessa esistenza, essendo egli stesso “frutto dell’immigrazione”: nel 1939 sua madre scappò dalla guerra in Spagna, vi tornò nel 1940 nel bel mezzo di un’altra guerra e fece la conoscenza di suo padre.

Come cantante e musicista, era naturale che da questa esperienza emozionante nascesse una canzone, ispirata dall’energia vitale di tutte queste persone, come un grido d’appello alla solidarietà umana.

Mare nostro che non sei nei cieli

Mare nostro [1] che non sei nei cieli

Ma nel bel mezzo della terra

Mediterraneo è il tuo nome

Tu vedi arrivare sulle tue acque migliaia

Di barche con bambini

Donne e uomini, migranti

Sguardi smarriti e stravolti

Venuti solo per l’elemosina

Per favore aiutateci ad approdare

Qui nel vostro paese

Se ci aiutate a rimetterci in piedi

Sempre ve ne saremo grati

Mare nostro che non sei nei cieli

Aiutaci a tenere gli occhi

Ben aperti durante la notte

Sull’attenti al minimo rumore, al minimo pianto

Noi, i pescatori dei naufraghi

Aiutaci a dar loro rifugio

Nelle grandi reti delle nostre braccia

Per sussurrar loro nelle orecchie

Prendete le nostre mani

Per riporvi i vostri destini

I vostri sogni, i vostri desideri, la vostra umanità

Il vostro orgoglio più grande

Mare nostro che sei salvezza

Guidaci verso una nuova Terra

Dai colori della libertà

Al mattino i piedi nudi nella rugiada

A mezzogiorno i colori della speranza

Nell’uomo e nelle sue belle vittorie

E la sera i colori dei baci

Mandati soltanto a riscaldarci

Per addormentarci in un grande paese

Dove lo straniero è un amico

Lo straniero è un amico che

Non ho ancora incontrato

Per addormentarci in un grande paese

Dove lo straniero è un amico

Lo straniero è un amico che

Sto per incontrare

Per risvegliarci in un paese re

Dove lo straniero siamo io e te

Siamo io e te col viso scoperto

Un paese col cuore aperto…

Sito web: www.raphy-rafael.com

Contatto: raphyrafael@skynet.be ;

Link della canzone

Traduzione dal francese di Angelica Cucchi. Revisione: Silvia Nocera

[1] Nel testo originale francese: Notre Mèr(e) gioco di parole tra Mère (madre) e Mèr (mare) (N.d.T)