In Italia, con la sospensione delle lezioni e l’introduzione della didattica a distanza, studenti, studentesse e insegnanti devono riorganizzare la vita scolastica e gestire la difficile esperienza della lontananza e del distacco. Da diverse scuole arriva l’allarme preoccupante per le numerose criticità che sono costrette ad affrontare molti bambini e bambine, ragazzi e ragazze che non hanno i mezzi tecnologici necessari per seguire le lezioni e per rimanere in contatto con i compagni e le compagne.

M. ha 7 anni. A casa di M. c’è un telefono fisso. È l’unico modo che la famiglia ha per essere rintracciata o per contattare qualcuno.  M. non fa compiti e non sente le maestre ed i compagni di classe dal 4 marzo.

P. ha 16 anni. Rimane a casa da solo perché la mamma per fortuna si occupa di assistere una signora anziana e lavora ancora. P. non ha un telefono. Usa quello della madre dalle 19 in poi per provare a fare i compiti in videochiamata con l’insegnante di sostegno o con un educatore che lo aiuta in serata. Durante il giorno non fa nulla e non sente i compagni di classe dal 4 marzo.

Sono tante le storie come queste che ci vengono segnalate in questi giorni che ci hanno spinto a mobilitarci. Abbiamo donato dispositivi in alcune zone di Napoli e Torino, ma non basta: per questo abbiamo attivato una raccolta fondi sulla piattaforma Produzioni dal Basso (http://sostieni.link/24903) che ci consenta di far fronte al maggior numero di richieste possibile.

L’acquisto e la donazione dei dispositivi (che rimarranno di proprietà della scuola) verranno valutati e disposti assieme ai docenti, che più di chiunque altro conoscono le criticità di nuclei familiari all’interno degli istituti scolastici.