Puoi, anzi devi lavorare e produrre, puoi andare per negozi e consumare, però devi restare chiuso in casa. Questa, di fatto, è la situazione in cui sono stati catapultati gli italiani dopo il diktat del presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte [1], subito applaudito dai partiti dell’estrema destra nazionale per la quale la “libertà individuale” non è un valore.

« È possibile uscire da casa solo per situazioni emergenziali e per andare al lavoro, sicuramente non per passeggiare o altre cose che non sono strettamente necessarie. Già oggi abbiamo fatto dei controlli con l’intento di fare comprendere ai cittadini che non possono usare l’auto per fare una semplice passeggiata ».

In sintesi è quanto ha voluto farci sapere con le sue dichiarazioni, riportate dall’emittente Telesud [2], il Comandante della Polizia Municipale di Trapani, il signor Commissario Mario Bosco.

Questo è rispetto delle libertà costituzionali ?

La quarantena degli italiani voluta dal premier Conte è Costituzionale ?

La Costituzione Italiana [3], all’articolo 16, stabilisce che ogni cittadino può « circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale » e che « ogni cittadino è libero di uscire dal territorio della Repubblica e di rientrarvi ».
Ancora all’articolo 17 : « i cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e senz’armi », senza dimenticare l’articolo 30: « è dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli ».

Questi diritti non sono stati abrogati, ma attualmente restano “sospesi”.

E’ sospesa:

  • la libertà di lasciare il proprio comune e l’Italia;
  • la libertà di riunione;
  • ai genitori separati il diritto di recarsi dai propri figli minori per svolgere il proprio diritto / dovere di educarli.

Vero è che la stessa Costituzione prevede i casi in cui tali diritti possono essere limitati, ma siamo certi che le attuali condizioni legittimino suddette estreme limitazioni, attualmente imposte ?

Questo potrebbe essere un pericoloso precedente qualora le estreme destre vincessero le prossime elezioni nazionali ?

Il Belgio non copia dall’Italia : qui decisioni lucide ed equilibrate, senza “fumo negli occhi”

In Belgio, per esempio, pensano che quel che facciamo noi non sia legittimo, tanto da non copiarlo nel loro Paese.

Anche lì si è diffuso quel virus che fa paura agli italiani, ma il governo belga ha deciso di non amplificare la paura latente o presente, forse pure terrore, e pure i giornali non cavalcano l’onda della sovra-informazione, assolutamente inutile se non si vuole solo creare caos ed alimentare la paura.

La RTBF, cioè la televisione francofona [4], riporta le indicazioni decise dal governo federale belga :

  • sono “sconsigliate” le “feste scolastiche”, ma le istituzioni scolastiche continuano a funzionare regolarmente;
  • le persone a rischio sono “invitate” ad evitare di utilizzare i mezzi di trasporto pubblico;
  • gli eventi che si svolgono al chiuso sono limitati a 1.000 (!) spettatori;
  • gli eventi che si svolgono all’aperto (vedi il calcio o i concerti) sono liberi, ma alle persone a rischio è “sconsigliato” di parteciparvi.

Stop ! Nessun controllo agli aeroporti, neppure il rilievo “della temperatura” presso gli aeroporti che proseguono le loro attività. Insomma, niente di niente!

Il Sito del Ministero della Sanità belga spiega [5], anzi , che « i controlli negli aeroporti non sono efficaci, soprattutto quando le persone non presentano sintomi ». Insomma sono solo “fumo negli occhi” : uno spreco di risorse e la propagazione dell’allarmismo !

E’ una vita da vivere quella senza rapporti sociali cui ci costringe il governo?

Sono Incoscienti loro o stiamo “esagerando” noi ?

Forse i politici belgi non si sono fatti prendere la mano dagli “eventi”, probabilmente hanno lucidamente valutato il profilo dei costi / ricavi.

Sarà stata fatta la giusta valutazione del pesante costo per l’economia e per la coesione sociale del Paese di provvedimenti più restrittivi ?

Infatti, è possibile considerare una vita completa quella senza vita sociale ?

Può la vita definirsi ancora “umana” ove è vietato abbracciarsi o solo stringersi la mano ?

Magari avranno considerato che la scuola e l’istruzione sono aspetti strettamente necessari e quindi irrinunciabili ?

Il governo col suo allarmismo ha trasformato gli italiani negli appestati del pianeta

Intanto, dopo il diktat del presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, gli italiani sono considerati come “appestati” in tutto il pianeta [5].

Dall’Uganda alla Macedonia, dalla Romania al Montenegro, da Malta alla Serbia, dal Marocco alla Turchia, dall’Austria alla Guinea Equatoriale, dall’Angola all’Israele, dall’Arabia Saudita all’Iraq, dal Qatar al Tagikistan, nessuno di loro vuole avere a che fare con gli italiani.

Il danno di “immagine” è scolpito sulla pietra e durerà per decenni, a dir poco !

Italiani gente non gradita! Untori! Quanto tutto ciò peserà sul piano commerciale e turistico è di facile intuizione per tutti.

Allora, in conclusione, mi aspetto che i commentatori dicano a gran voce : Non si dovevano prendere provvedimenti, quindi ?

Ecco i giusti provvedimenti di un governo liberale e responsabile

Certo che si. Sicuramente si dovevano potenziare le strutture sanitarie pubbliche (ma non solo per l’emergenza), e aggiungo che non si dovevano distruggere prima le risorse della Sanità – in nome del “taglio” della spesa e delle “tasse” portato avanti negli anni tanto dai governi di destra (Forza Italia-Lega) che liberisti (PD) -.

Dobbiamo leggere Le Figaro [6] per scoprire che l’Italia ha « un numero basso di posti letto ospedalieri (3,2 letti ogni 1.000 abitanti, contro i 6 letti della Francia), e un numero limitato di letti in cura intensiva […]. Si dispone di appena 3.000 “ventilatori” in tutta Italia ». Quelli per la respirazione artificiale, s’intende.

Si potevano disporre provvedimenti maggiormente restrittivi solo verso gli anziani, dato che sono loro la categoria più a rischio in Italia (al 10 marzo, secondo Repubblica [7] l88,5% dei decessi sono ultra-settantasettenni).

Ora che si può fare ? Adesso è l’ora della politica, delle opposizioni democratiche che devono alzare la voce contro le scellerate politiche di “bilancio” del passato e contro le io nsensate decisioni illiberali del presente.


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