Almeno 27 persone sono state uccise e circa 29 ferite, secondo il ministero dell’interno afgano, a causa di un attentato avvenuto questa mattina a Kabul durante una cerimonia di commemorazione per la morte del leader hazara Abdul Ali Mazari, ucciso nel 1995 dai talebani che oggi hanno negato il loro coinvolgimento.

L’attacco è partito da un vicino edificio in costruzione e una serie di esplosioni hanno avuto inizio quando il presidente del High Peace Council, Karim Khalili, ha iniziato il suo discorso alla presenza di importanti autorità politiche che avevano preso parte alla cerimonia, tra cui Abdullah Abdullah, leader politico afgano e capo dell’esecutivo.

“Lo scorso anno, durante la stessa ricorrenza, nel corso della stessa commemorazione, dei colpi di mortaio hanno causato 115 vittime civili, tra le quali 11 morti. Oggi, nel Centro chirurgico per vittime di guerra di EMERGENCY abbiamo ricevuto 30 feriti, tra cui 3 bambini. Molti pazienti sono in condizioni gravi, uno di loro è morto e continuano ad arrivare” dichiara Marco Puntin, Programme Coordinator di EMERGENCY in Afghanistan.

Quello di oggi è il primo grave attacco avvenuto a seguito dell’accordo di pace firmato solo sei giorni fa tra Talebani e Stati Uniti.

 “Tutto il 2019 è stato caratterizzato da una significativa volatilità dei picchi di violenza, che ha coinciso con gli alti e bassi nelle trattative tra talebani e Stati Uniti. Una prima metà dell’anno caratterizzata da un’intensa campagna di attacchi aerei, un picco di violenza mai documentato prima da UNAMA durante il terzo trimestre dell’anno e, nonostante una diminuzione della violenza nell’ultimo trimestre del 2019 e all’inizio di quest’anno, si torna a pensare che la parola ‘pace’, in Afghanistan, forse non può essere ancora concepita come qualcosa di reale” conclude Marco Puntin.