Il nostro collaboratore Andrea De Lotto è stato nei giorni scorsi per la prima volta in vita sua a visitare gli accampamenti Saharawi che si trovano in Algeria nei pressi di Tindouf. Ne è rimasto molto colpito. Ha scelto di descrivere così quella realtà, una descrizione surreale, per una situazione realmente surreale.

A questo link il racconto fatto ai nostri amici di Radio Onda D’Urto: https://www.radiondadurto.org/2020/02/26/il-popolo-saharwi-ancora-senza-soluzione-la-testimonianza-di-andrea-nostro-collaboratore-dai-campi-profughi-algerini/

Se volete sapere più approfonditamente cosa ha visto e fatto potete scrivergli alla mail: bigoni.gastone@gmail.com 

Metà dei ’70, mentre los militares malagueños y los machistas madrileños mentono e mettono i mezzi in mezzo al mare e mantengono il muso dei motoscafi verso il Mediterraneo, la marcia montata dal monarca meschino e marocchino mette la museruola a mezzo milione di monadi maltrattate. Molti e molte marciano in mezzo al mulla, tra macigni e macerie, con menischi e malleoli malati; i malcapitati montano con minimi mezzi miniature di metropoli merlate, mentre moderni mostri meccanici minacciano non come manna ma come mannaie mariti e mogli coi mocciosi nel marsupio, mandrie di magri mammiferi e misero mobilio.

Tra Madrid, Mauritania e Marocco una morsa medioevale dove muoiono al macello migliaia di martiri e mentre il mastino meta-monarca muore sul morbido materasso, e sua maestà meridionale mastica montone e mangia la mousse, manipoli di maghrebini mostrano i muscoli, minano il minabile, manovrano il manovrabile e mandano il maltolto in madrepatria.

Migliaia di marrani miliziani massacrano, mettono su un muro e militarizzano miglia e miglia minate e martellate da mezzi motorizzati che mantengono le mitragliatrici mirate verso le masse malconce.

Moloc malvagio che mortifica madri e madrine che malinconicamente mandano manciate di mandorle, mimetiche e mitragliette a mariti e morosi, minacciati ai margini del muro.

Mr. and Mrs., Mesdames et Messiuers mantengono Sua Maestà a mercanteggiare con mezzo mondo merci e mercanzie, murene e marlin, muggini e mitili, mormore e merluzzi, minerali di miniere e i malviventi coi mandanti mettono nei magazzini e mandano alle metropoli il maltolto.

In una messinscena mondiale di qua dal muro manicheo una malleabile e mansueta manodopera meticcia e musulmana nelle miniere e manifatture marocchine dove i masnadieri moltiplicano il malloppo e dall’altra parte marginali che macinano manciate di mangime, minime michette come mancia di un mercato menzognero, manovre e manipolazioni mitteleuropee per mantenere manichini e marionette che mascherano mistificazioni e montature dei milionari mascalzoni sui malcapitati.

Magari un miraggio, o un magico meriggio, ma non sarà Mago Merlino o Maciste o Madonna, o un Mullah o un Mufti e manco meno la missione della misera e miope Minurso[1], o la malfidata misericordia di ministri maggiordomi del monocolore mondiale, ma sì la massa mobilizzata e mordente, senza maschere ma con medici e maestre, che metterà il monolitico Marocco a modificare il meridiano e a mendicare mollica nei meandri di Melilla.

E un mattino, si muoverà il muro al di là del meridiano e mazzi di mimose e margherite si moltiplicheranno nelle mani di mocciosi e di monelle, di matti e matte che mireranno il meraviglioso mare che mancò per mezzo migliaio di mesi e mieteranno mele e melanzane, meloni e melograne, mandarini maturi e mungiture di mitiche mucche marroni e la memoria mantenuta di mattoni che marcivano al maltempo nella melma e malattie che martoriavano i minori.

Un moderato e microscopico militante milanese

[1] La missione di pace delle Nazioni Unite nel Sahara Occidentale