Per chi ancora considera la Turchia una meta per le vacanze, ho esitato un po’ su questi due temi: la neve o i diritti umani?

Sì, ignorare che in Turchia in inverno nevica pecca un po’ di orientalismo e significa anche aver perso due film superbi della nostra cinematografia: Yol (La Strada di Yılmaz Güney e Şerif Gören. Il film, uscito nel 1982, vinse la Palma d’oro al Festival di Cannes) e Uzak (di Nuri Bilge Ceylan, anche lui premiato a Cannes in Francia). Anzi, approfittatene per rivederli e saprete di cosa parlo.

Ma il nostro Reis ha già avuto occasione di parlare della neve, quindi sarò breve su questo.

Metà dei paesi nella parte a Est e a Nord hanno chiuso le scuole, a causa delle nevicate abbondanti. E a Bahçesaray, nella provincia di Van, il 4 e 5 febbraio, più di 40 persone sono morte in una valanga, dando di nuovo a Tayyip Erdogan l’occasione, come per il terremoto, di invitare la Turchia a interpretare le prove che Dio le ha inviato come necessità di stringersi intorno alla sua politica guerrafondaia. Ci sono giorni in cui vorrei che la neve coprisse anche gli schermi della televisione.

Ma quello che alla fine mi ha interessato, in realtà, è che agli occhi del rapporto sui diritti umani del 2019, la Turchia non ne esce affatto bianca come la neve.

Per procurarsi e leggere il rapporto dell’İDH (Associazione per i diritti dell’uomo in Turchia) non bisogna certo cercarlo sulla stampa di regime. Ed è quindi sulla formichina che ho cercato informazioni.

Il rapporto è stato preparato da İDH di Diyarbakır. Vi farò quindi un po’ di ‘propaganda terroristica’ leggendovi questo pezzo, intitolato: “Rapporto sulle violazioni dei diritti dell’uomo del 2019”.

Leggo dalla premessa: “Nel 2019, ci sono state in misura massiccia violazioni di frontiere tra i paesi e operazioni militari e transfrontaliere, minacce politiche alla libertà di espressione e di associazione, aggressioni fisiche; violazioni di diritti come quello alla vita, con torture e maltrattamenti; violazioni nelle prigioni e violenza contro le donne, interdizioni e interventi violenti sul diritto di riunione, di manifestazione e sulla libertà di espressione, problemi con l’indipendenza giudiziaria, la libertà di stampa, la perdita di diritti economici e sociali. È stato un anno disastroso di violazioni di diritti in costante aumento”.

Arrivati a questo punto, o ci si dice “come al solito, dove i Curdi si mettono a investigare, finiscono per fare la loro propaganda terroristica” e si gira la pagina per passare ad altro, oppure si constata che, Curdi o meno, essi descrivono una realtà incontestabile, che io conosco fin troppo bene.

Possono certo innescare una valanga di ingiurie contro queste constatazioni, non faranno mai abbastanza per seppellire queste verità quotidiane della Turchia. E per quanto i politici kemalisti possano nascondere quel che accade sotto i cappelli di pelliccia dei loro leader in formaldeide, tutte queste violazioni si accumuleranno.

Giustizia

Proseguo:

… Il potere giudiziario è diventato lo strumento principale e più facile da utilizzare per realizzare le politiche oppressive e centralizzatrici del potere. La decisione della Corte Europea sulla violazione dei diritti nel ricorso per Osman Kavala e le violazioni che lei ha constatato, come nel dossier Selahattin Demirtaş, i mezzi e i metodi usati dai tribunali e dalle unità giudiziarie per rifiutare una ordinanza di liberazione mostrano chiaramente cosa ne è stato del potere giudiziario. In questo periodo, le repressioni e gli arresti, i processi e le sanzioni inflitte a chi difende i diritti umani hanno raggiunto il livello più alto…

Eletti.e

… La nomina di amministratori locali del Partito Democratico Popolare (HDP) dopo le elezioni locali del 31 marzo è stato un altro caso importante in cui la democrazia è le libertà sono state attaccate. Si tratta di una pratica illegittima contro il diritto di voto e di essere eletto e non è compatibile con la legge. È una violazione dei diritti umani di milioni di elettori. I candidati eletti non hanno potuto ricevere i loro mandati e gli amministratori sono stati nominati, ad altri è stato revocato il loro mandato dopo averlo ricevuto e sono stati arrestati…

Torture e arresti

… Il rapporto sottolinea anche che la tortura e i maltrattamenti continuano a esistere in modo generalizzato e sistematico, anche all’interno dei centri di detenzione.

Un altro ambito nel quale la tortura è diventata corrente e sistematica è stato già menzionato, le prigioni, e si è notato che il numero di detenuti malati aumenta di giorno in giorno. Secondo i dati della HRA, ci sono 458 prigionieri.e malati.e, di cui alcuni casi molto gravi in prigione…

Devo continuare?

Non è quindi la neve che deve dissuadervi dal sognare il sole della Turchia, ma piuttosto il suo regime e la violazione costante dei diritti umani di cui vi rendereste complici scegliendo l’abbronzatura in hotel o, per quelli che sanno della neve, lo sci.

Potete accedere al rapporto completo in turco qui.

Articolo di Mamie Eyan

Traduzione di Eliana Como

L’articolo originale può essere letto qui