Ieri a Londra, nel corso dell’incontro con Boris Johnson per la presentazione della Conferenza sul clima COP26 che il Regno Unito organizza in partnership con l’Italia nel mese di novembre a Glasgow, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha affermato che “il 2020 deve essere l’anno decisivo nella battaglia sul clima“.

Conte ha annunciato durante il punto stampa (al minuto 0’34”) che nel quadro di questa battaglia “daremo molto spazio alle istanze dei giovani e alla società civile negli eventi che organizzeremo a Milano dal 28 settembre al 2 ottobre 2020 in vista della COP26”.

È noto che queste istanze portate avanti dal basso guardano alla conversione economica come mezzo per giungere alla circolarità nei processi produttivi, stabilizzando i flussi di merci e di persone.

Appare quindi evidente che le politiche dei trasporti non possono essere trattate indipendentemente dalle strategie economiche.

In questo senso il Movimento No TAV, che da trent’anni si oppone all’insensato progetto Torino-Lione, rivendica il suo ruolo di protagonista nella battaglia civile a difesa dell’ambiente, per il buon uso delle risorse pubbliche e contro i cambiamenti climatici.

Se il Presidente Conte vuole vincere quest’anno la battaglia sul clima, per coerenza non può che riconoscere che la Torino-Lione è climaticida e dovrà quindi fermare il progetto.

Le cittadine e i cittadini dalla Valle Susa fino alla Sicilia gli riconosceranno in quel momento il ruolo di avvocato difensore del popolo italiano che rivendica.

Ufficio Stampa NO TAV