La Corte Di Cassazione ha bocciato il ricorso presentato dal PM Patronaggio contro la sentenza del GIP Vella, che non convalidava l’arresto della Capitana della Sea Watch 3, per i reati contestati dalla procura di Agrigento in seguito all’attracco della nave della ONG Sea Watch il 29 giugno del 2019 nel porto di Lampedusa. Decisione presa da Carola Rackete 36 ore dopo aver dichiarato lo stato di necessità.

La Dott.ssa Alessandra Vella nella sentenza affermava: “L’attracco da parte della Sea Watch alla banchina del porto di Lampedusa, che era già da due giorni in acque territoriali, appare conforme al testo unico sull’immigrazione nella parte in cui fa obbligo al capitano e alle autorità nazionali indistintamente di prestare soccorso e prima assistenza allo straniero rintracciato in occasione dell’attraversamento irregolare della frontiera”.

In seguito a quella sentenza, la magistrata subì una vergognosa gogna mediatica che la costrinse a cancellare il proprio profilo da Facebook.

Riportiamo alcune affermazioni di Salvini, che è stato querelato da Carola Rackete: “fuorilegge, potenziale assassina, complice dei trafficanti, pirata”

Certamente questa sentenza ribadisce che la propaganda politica non è legge, che le affermazioni di un leader politico, per quanto votato, non sono né vincolanti né comprovanti.

Possiamo quindi davvero affermare che, anche alla luce di questa sentenza, i decreti sicurezza non siano da abrogare?