La redazione di Pressenza vuole ricordare il sorriso meraviglioso di Tiziana Cantone portata al suicidio il 13 settembre di quattro anni fa da chi si è appropriato della sua immagine on line distorcendola e danneggiandola.
“Era una bambina in un mondo di adulti” scrisse di lei un medico.
La storia di Tiziana si è interrotta grazie all’egoismo di  sconosciuti che hanno voluto condizionarne irrimediabilmente la libertà di espressione, la sua vita oltraggiandola on line, marchiandola sessualmente e, sapendo che la stavano conducendo al suicidio, hanno proseguito.
Lei fino all’ultimo tenta di riappropiarsi della propria vita, negli ultimi giorni torna in Procura, fa una integrazione alla denuncia e i pm aggiungono il reato di violazione della privacy, ma non iscrivono nessuno nel registro degli indagati. Intanto lei smette di uscire da casa perché le è capitato di essere «riconosciuta e derisa», scrive nella denuncia.
In questo modo finisce la sua storia, la sua vita e il mondo comincia ad essere meno bello senza il suo sorriso travolgente che invece rimarrà da monito e Pressenza camminerà insieme a tutti coloro che vogliono che questi esseri on line che stanno attenti alla propria immagine offendendo e oltraggiando quelle altrui, possano essere ritenuti responsabili dei danni psicologici che producono e che, oltre alle altre direzioni da intraprendere, si proceda alla chiusura degli account in questione.