Ventiquattro no, 40 astensioni e 59 si. Ma ne occorrevano 76 perché il 5 dicembre il Parlamento della Slovacchia approvasse una proposta di legge che avrebbe obbligato le donne intenzionate ad abortire a vedere tramite ecografia un’immagine dell’embrione o del feto.

Una proposta non prevista dalle linee guida per un aborto sicuro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità – contro la quale si erano mobilitate 30 organizzazioni della società civile slovacca, compresa Amnesty International – che avrebbe sottoposto le donne a un trattamento umiliante e degradante, colpevolizzandole e stigmatizzandole.