“È dura spiegare che si fa tutto per evitare che Salvini vada al governo e poi ce lo lasciano, al governo, con le sue politiche aberranti. Bisogna cancellare i decreti Sicurezza, che tra l’altro criminalizza anche il diritto allo sciopero come è accaduto a Prato. Risulta incomprensibile la prudenza verso quei provvedimenti: se davvero si parla di svolta, bisogna cominciare da lì, dall’eliminazione dei cardini delle politiche salviniane”. Lo dichiara Giuseppe Civati, fondatore di Possibile, lanciando la campagna #abolitequeidecreti con la petizione rivolta al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e alla ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese.

“Il governo – aggiunge Civati – è in carica ormai da quattro mesi e mezzo eppure non ha manifestato l’intenzione di cancellare quelle norme. Si parla di modifiche, di ritocchi. Ma un punto deve essere chiaro: quei provvedimenti non vanno rivisti: bisogna eliminarli. Non è il momento di timidezze, specie di fronte ai decreti Salvini”.

Qui di seguito il testo completo della petizione:

PERCHÉ ABOLIRLI

Al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte

Alla Ministra dell’Interno Luciana Lamorgese

Il governo è ormai insediato da tre mesi e mezzo e siamo ancora in attesa della cancellazione dei Decreti Sicurezza. Sulla gestione dei flussi migratori e sulle politiche di accoglienza attendiamo ancora quella svolta annunciata fin dalla formazione dell’esecutivo. E non si tratta di un atto simbolico: quei provvedimenti, voluti dall’allora ministro Salvini, sono dannosi. Stanno provocando conseguenze disastrose, che vanno riparate quanto prima, ripristinando subito il funzionamento degli Sprar.

Bisogna accantonare qualsiasi timidezza nei confronti dei decreti sicurezza: non è sufficiente ritoccarli, conservando l’intero impianto normativo. Non può restare immutata la filosofia politica, la ratio legis, dei due decreti, che muovono dal presupposto che sia necessario e urgente proteggere il Paese da un’invasione che non esiste, e che arrivano alle conseguenze di limitare a priori e in varie modalità i diritti costituzionali di esseri umani che arrivano in Italia, di chi non riesce ad arrivare in Italia perché rimane bloccato in Libia e delle cittadine e dei cittadini italiani, nella parte che li riguarda, legata a tutela del “decoro” urbano e diritto di manifestare.

La criminalizzazione delle Ong, con misure inconcepibili e punitive, è ancora più inaccettabile di fronte ai dati: lo studio realizzato per l’European University Institute conferma, come sosteniamo da tempo, che la presenza delle navi delle Ong non favorisce le partenze (il famoso “pull factor”), ma consente solo di salvare vite umane.

Ong e Sprar sono due sigle delle quali bisognerà tornare a occuparsi se vogliamo riaffermare un criterio minimo di convivenza. Ricordando sempre che restano ancora da affrontare la riforma della cittadinanza  la riforma della Bossi-Fini, più volte promesse in campagna elettorale e mai realizzate dopo le elezioni, e da cancellare gli accordi con la Libia, attraverso i quali appoggiamo e finanziamo la più grande violazione dei diritti umani del nostro tempo, a poche miglia dalle nostre coste.

Tanto premesso, le cittadine e i cittadini sottoscrittori della presente petizione chiedono al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e alla Ministra dell’Interno Luciana Lamorgese di abolire i decreti sicurezza.

Per evitare di avere Salvini al governo, la prima cosa da fare è quella di non fare come Salvini al governo.

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Fonte: Ufficio Stampa Possibile