Arriva il 24 novembre a Livorno, ormeggiata presso i pontili della Lega Navale Italiana (Moletto Elba), Bamboo, la barca a vela della Fondazione Exodus di don Antonio Mazzi che, con a bordo un equipaggio composto da pacifisti e da marinai dell’Associazione La Nave di Carta e dell’Unione Italiana Vela Solidale,  ha percorso il Mediterraneo occidentale per l’iniziativa Mediterraneo Mare di Pace nell’ambito della Seconda Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza che, partita il 2 ottobre scorso da Madrid, sta attraversando tutto il globo.

Nel corso del suo viaggio l’equipaggio della barca ha partecipato a eventi e incontri di informazione e di sensibilizzazione sul tema del disarmo nucleare, dei diritti umani e dell’ambiente promosse dalle associazioni locali di Genova, Marsiglia, Barcellona, Cagliari, Palermo e infine Livorno.

«Abbiamo incontrato nel corso del viaggio centinaia di persone che sul loro territorio lavorano quotidianamente sui temi della Pace e della Nonviolenza che mai come in questo periodo sono l’unica risposta possibile alle crisi in atto nel mondo» dice Tiziana Volta, membro dell’Equipe internazionale della Marcia. «Da questo viaggio nasce una rete pacifista mediterranea che chiede il disarmo nucleare del Mare Nostrum dove sono presenti gran parte delle 200 testate nucleari presenti in Europa e l’applicazione di quanto previsto dalla Dichiarazione di Barcellona, sottoscritta da 12 paesi costieri, sul dialogo e la collaborazione.»

La rete pacifista si è estesa da Genova, dove la barca è stata il centro di un presidio di pace sui temi del commercio di armi e dell’accoglienza ai migranti che simbolicamente si è tenuto fuori dal Galata Mu.Ma che nella sezione Museo delle Migrazioni custodisce le memorie delle migrazioni passate e presenti, a Marsiglia con l’incontro con i gruppi pacifisti e le Voiles de la Paix de la Mediterranée; ha proseguito per Barcellona con l’incontro-evento a bordo della Peace Boat, dell’organizzazione giapponese membro dell’ICAN, la campagna mondiale per l’abolizione delle armi nucleari insignita con il Premio Nobel per la pace nel 2017. Nella capitale catalana l’incontro tra l’equipaggio e Norito Sakashita, una Hibakusha, cioè una sopravvissuta alla bomba atomica di Hiroshima;  quindi a Cagliari dove  l’attenzione si è concentrata sul tema della militarizzazione dell’isola che ospita il più grande arsenale Nato e Usa del Mediterraneo ma anche sul tema dell’accoglienza dei migranti grazie all’incontro con i membri del progetto Arte Migrante; poi a  Palermo dove l’equipaggio, tra le varie iniziative, ha partecipato alla seduta della Consulta per la Pace, alla presenza del Sindaco Leoluca Orlando che si è fatto promotore dell’iniziativa Ambasciate di Pace per coinvolgere i sindaci e le città mediterranee nella Marcia Mondiale e nelle azioni di disarmo. Nel corso del viaggio si sono tenuti incontri con i musei del mare, luoghi che custodiscono le memorie comuni del Mare Nostrum.

Gli appuntamenti a Livorno: a vele spiegate contro la violenza sulle donne

A Livorno con l’arrivo della barca Mediterraneo Mare di Pace si apre una tre giorni di iniziative che comincia il 24 novembre con la partecipazione della Bamboo alla veleggiata Controvento, promossa dall’Associazione Ippogrifo e dalla Rete Antiviolenza, organizzata dalla sezione livornese della Lega Navale e dal Circolo Nautico Livorno per dire basta alla violenza sulle donne.

«Le donne in tutto il mondo sono l’anima del Movimento per la Pace e spesso pagano un prezzo altissimo per il loro impegno come dimostrano, purtroppo, i recenti fatti in Cile» dice Giovanna Pagani, livornese e  presidente onoraria Wilp Italia (Lega Internazionale Donne per la Pace e la Libertà) «Essere alla veleggiata Controvento con la barca Mediterraneo Mare di pace è il nostro modo per affermare l’urgenza di contrastare ogni forma di violenza sulle donne, dalla violenza in famiglia a quella sui luoghi di lavoro a quella politica e della guerra.»

Seguirà nel pomeriggio di domenica uno spettacolo col Coro Garibaldi e i burattini di Claudio Fantozzi che raccontano il viaggio della Bamboo. Ci sarà poi un momento in ricordo delle 140 vittime del Moby Prince. Il 26 novembre al mattino al Museo di storia del Mediterraneo l’incontro con le scuole per il progetto Pace e Ambiente a cui seguirà un flash mob per formare il simbolo della pace. Nel pomeriggio a Villa Marradi alle ore 15 l’incontro-dibattito “Per un Mediterraneo di Pace libero dalla armi nucleari”. Nel corso della tappa labronica si tiene anche un incontro con gli studenti del corso di Laurea di Scienze per la Pace dell’Università di Pisa (25 novembre ore 16,15 presso il Polo Piagge a Pisa, via Matteotti 11)

Il viaggio della Marcia per la Pace e la Nonviolenza avrà un seguito il 16 gennaio 2020 alla Società geografica italiana di Roma con un convegno in cui, partendo dal resoconto del viaggio, si farà il punto sulle situazione  nel Mediterraneo; a febbraio la barca ripartirà per raggiungere Tunisi, tappa annullata a causa delle avverse condizioni meteo.

«Abbiamo dovuto fare i conti durante la navigazione con i fenomeni estremi che si sono verificati in questo mese di novembre in Mediterraneo, segnale inequivocabile dei cambiamenti climatici. Pace e difesa dell’ambiente camminano insieme, non ci può essere pace se non invertiamo subito la rotta e adottiamo politiche ambientali rispettose del pianeta. Ci sono due immagini che sono diventate il simbolo del nostro viaggio: il sottomarino che abbiamo incontrato al largo di Tolone, e i delfini che hanno accompagnato a lungo la Bamboo in rotta per Palermo. Vogliamo un Mediterraneo libero da strumenti di morte e pieno di delfini» conclude Alessandro Capuzzo, dell’Associazione Danilo Dolci di Trieste e membro dell’equipaggio di Mediterraneo Mare di Pace.

Ufficio stampa Mediterraneo Mare di Pace: mediterraneo_de_paz@theworldmarch.org – tel + 39 3930821870