L’incapacità delle istituzioni pubbliche e della politica di comprendere la realtà migratoria che caratterizza l’Italia oramai da oltre 40 anni e l’irrazionale gestione del fenomeno (a partire dall’incontro a distanza dell’offerta e della domanda di forza lavoro, attraverso l’irragionevole sistema dei decreti flussi, peraltro di fatto inesistenti da vari anni) hanno prodotto effetti devastanti nella società, in primo luogo, sulle persone straniere, legittimando un clima di ostilità sociale (quando non di vero e proprio odio) utile esclusivamente alla politica e che ha allontanato i cittadini stranieri dal quadro costituzionale entro cui doveva essere determinata la loro condizione.

La stagione politica che ha determinato una contrazione diffusa dei diritti ha finito per produrre una significativa torsione nella nostra democrazia, messa in pericolo in particolare dall’attacco generalizzato ai diritti dei cittadini stranieri.

E non si fa riferimento soltanto a quanto determinato dal governo precedentemente in carica perché la stagione della riduzione generalizzata dei diritti dei cittadini stranieri ha origine ben prima, coinvolge numerose forze politiche, istituzioni e attori non governativi e perciò richiede un cambiamento strutturale e articolato.

Non ci si può dunque limitare a una parziale riforma della normativa introdotta nell’ambito degli ultimi due cd. decreti legge su sicurezza ed immigrazione.

ASGI ritiene che sia urgente una netta discontinuità rispetto alla gestione normativa delle politiche migratorie degli ultimi anni e indica le dieci principali urgenze sulle quali intervenire per invertire la rotta tempestivamente e ripartire verso nuove riforme legislative organiche in materia di immigrazione, asilo e cittadinanza.

 

Diritto d’asilo e migrazioni: le dieci proposte di ASGI per invertire la rotta